La MichettaThe Michetta

La Michetta è il dolce tipico di Dolceacqua e lo si può trovare tutti i giorni pressoché in tutti i negozi di alimentari del paese, impastato e cotto secondo diverse filosofie di pensiero culinario.

Dolceacqua

Dolceacqua

Dal 2008 la Michetta è protetta dalla Denominazione Comunale di Origine, con l’obiettivo di salvaguardare le peculiarità produttive e organolettiche di questo antico prodotto, che costituisce un patrimonio di valore economico e culturale di Dolceacqua

La storia della Michetta

La storia narra che nel 1300, il Paese era governato dal Marchese Imperiale Doria, crudele Marchese che reintrodusse l’uso dello “Jus Primae Noctis” secondo il quale la novella sposa doveva giacere, la sua prima notte di nozze, con il duca o il barone del paese
Lucrezia era una bellissima fanciulla di diciannove anni sulla quale il Marchese aveva posto molte delle sue attenzione. Fidanzata ad un ragazzo del Paese di nome Basso, decisero di sposarsi in segreto per sfuggire al barbaro editto, ma durante i festeggiamenti le Guardie del Marchese fecero irruzione nella casa degli sposi e rapirono Lucrezia per portarla nel Castello.

il castello - the castle

il castello – the castle

Trascinata contro il suo volere nell’alcova del Tiranno, la giovane si rifiutò con tutte le sue forze di pagare l’odioso tributo. Sfuggendogli tento di buttarsi dalla finestra dall’ultimo piano della torre rotonda.
Davanti a tale resistenza al suo volere, il Marchese, in preda alla rabbia, la fece rinchiudere nelle buie ed umide segrete del Castello, pensando di piegare nei giorni successivi la ragazza alla Sua volontà.
Lucrezia, malgrado il duro trattamento non cambio la sua decisione e si lasciò morire di fame e di sete.
Venuta a conoscenza della tragica notizia la gente del Paese, capeggiata da Basso, meditò vendetta.
Il giovane marito, pazzo di dolore, decise di compiere di entrare nel castello con uno stratagemma.
Nascostosi in un fascio di fieno, caricato sulla schiena di un mulo a notte fonda riuscì a raggiungere le scuderie del Marchese. Con la complicità di una guardia raggiunse la stanza del Marchese ed armato di solo un pugnale che gli puntò alla gola, gli ordinò di promulgare un editto per abolire l’editto dello “Jus Primae Noctis”.
Il documento fu scritto in latino e quindi venne portato dai canonici della collegiata di San Giorgio per farlo tradurre in dialetto e messo poi all’albo pretorio a fianco del testo originale.
Questo evento avvenne durante la notte e l’indomani era il 15 Agosto, giorno per il paese di sfrenata euforia unita alla tristezza per la morte della bella Lucrezia il cui fantasma si dice aleggi ancora tra i muri dell’antico Castello.
Le donne del Paese volendo ricordare una così grande vittoria ed il sacrifico di Lucrezia, decisero di creare un dolce a ricordo degli avvenimenti.
Impastando la farina con uova, zucchero ed olio crearono varie forme , sicchè una di loro, la più smaliziata individuò in una delle sagome di pasta un’evidente allusione al sesso femminile ed esclamò: << Sachì le che che ghe va (questa è quella che ci vuole), la chiameremo “michetta”>>
Preparato l’impasto e cotte si precipitarono in piazza gridando :<< Omi, au, a michetta a damu a chi vuremu nui (uomini, adesso la michetta la diamo a chi vogliamo noi)>>.
E così il 16 di agosto venne proclamato il giorno della Festa della Michetta e ancora oggi dopo 700 anni Lucrezia viene ricordata come un’eroina per il suo sacrificio liberando per sempre le donne del Paese dall’ignobile violenza, e ancora oggi i ragazzi del Paese accompagnati dalla banda musicale, dal vino Rossese di Dolceacqua e con una festa itinerante per i carugi del Paese mantengano in vita questa tradizione.

RICETTA
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Ingredienti:
1 kg di farina di frumento
60 grammi di lievito di birra
350 grammi di zucchero
250 grammi di burro
4 uova fresche
100 grammi di olio extravergine di oliva
la scorza grattugiata di un limone
acqua tiepida qb
un pizzico di sale qb

Procedimento:
Sciogliete il lievito di birra in un po’ d’acqua tiepida . Formate con la farina una fontana sulla spianatoia e aggiungetevi in ordine le 4 uova, l’olio di oliva, tre etti di zucchero, il burro, la scorza di limone grattugiata, il sale e il lievito sciolto. Impastate a lungo, tirando molto l’impasto, e lasciate lievitare almeno un’ora. Modellate le michette dando alla pasta una forma ellittica, lunga circa quattro centimetri e larga due. Disponete le michette in una teglia unta d’olio un po’ distanti le une dalle altre, per evitare che si attacchino con la seconda lievitazione (un’altra ora). Quando avranno all’incirca raddoppiato il loro volume, infornatele a 180° e lasciatele cuocere finché non assumeranno un colore dorato, quindi inumidite la parte superiore e cospargetela di zuccheroThe Michetta is the typical sweet of Dolceacqua and it can be found every day in almost all grocery stores in the country, kneaded and baked according to different culinary philosophies.

Dolceacqua

Dolceacqua

Since 2008, the Michetta is protected by the Municipal Designation of Origin, with the aim of safeguarding the production and organoleptic characteristics of this ancient product, which is a legacy of economic and cultural value of Dolceacqua.

The history of Michetta

The story goes that in 1300, the country was ruled by the Marquis Imperial Doria, a cruel Marquis who reintroduced the use of “Droit de seigneur” (Jus Primae Noctis ) according to which the bride had to lie down, during her wedding night, with Duke or the Baron of the country
Lucrezia was a beautiful girl of nineteen, on which the Marquis had placed many of his attention. Engaged to a boy named Basso, they decided to get married in secret to escape the barbarous edict, but during the celebrations the Guards of the Marquis burst into the house of the couple and kidnapped Lucrezia brought her in the Castle.

il castello - the castle

il castello – the castle

Dragged against her will into the alcove of the Tyrant, the young woman refused with all her strength to pay the odious tax. She tried to escape and even to jump out the window from the top floor of the round tower.
Faced with such resistance to his will, the Marquis, in a rage, locked her in the dark and damp dungeons of the castle, thinking to bend in the following days the girl to His will.
Lucrezia, in spite of the harsh treatment did not change her decision and let herself die of hunger and thirst. Once the people of the country heared the tragic news, they meditated revenge,toghether with Basso.
The young husband, mad with grief, decided to enter the castle by a stratagem.
Hidden away in a bundle of hay, loaded on the back of a mule he managed to reach the stables of the Marquis during the night. With the help of a guard he reached the room of the Marquis, and armed with only a dagger pointed at the throat, he commanded the Marquis to promulgate an edict to abolish the edict of “Droit de seigneur.””Jus Primae Noctis”.
This event took place during the night and the next day was August 15, a day of unbridled euphoria combined with sadness for the death of the beautiful Lucrezia whose ghost is said to linger still between the walls of the ancient castle.
The women of the country wanting to remember such a great victory and the sacrifice of Lucretia, decided to create a sweet memory of the events.
Mixing the flour with eggs, sugar and oil they created various forms, so that one of them, the most cunning spotted in one of the dough shaped a clear allusion to the female sex, and so the women exclaimed: << Sachì le che che ghe va (this is what we want), we’ll call it “michetta” >>
Once prepared the dough and cooked the Michetta’s they rushed into the streets shouting: << Omi, au, a michetta a damu a chi vuremu nui (men, now we give the michetta to those that WE want) >>.
So August 16th was proclaimed the day of the Feast of Michetta and today, after 700 years, Lucrezia is still remembered as a heroine for her sacrifice, liberating forever the women of the country of the shameful violence, and even today the boys of the country keep this tradition alive : accompanied by the musicband and Rossese wine they dance through the narrow streets of the country offering devotion to the women.

source: http://www.dolceacqua.it/

RECIPE
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ingredients:
1 kg of wheat flour
60 grams of beer yeast
350 grams of sugar
250 grams of butter
4 fresh eggs
100 grams of extra virgin olive oil
the grated rind of one lemon
lukewarm water to taste
a pinch of salt to taste

Method:
Dissolve the yeast in a little lukewarm water. Form a fountain with the flour on a work surface and add in order the 4 eggs, olive oil, three hundred grams of sugar, butter, lemon zest, salt and dissolved yeast. Kneaded long, pulling much the dough and let rise at least an hour. Modeled michette giving the pasta a elliptical shape, about four centimeters long and two wide. Arrange michette in a oiled baking pan a little ‘distant from each other, to prevent sticking with the second rising (another hour). When they have roughly doubled their volume, bake at 180 ° and cook until they take on a golden color, then moisten the top and sprinkle with sugar.

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